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Felicitas di Roma

Sette martiri che in quel giorno, anche se forse in anni diversi, furono sepolti in quattro diversi cimiteri romani vengono celebrati congiuntamente il 10 luglio:

  • Santi Alessandro, Vitalis, e Marziali(è) (Cimitero di Jordani, sulla Via Salaria)
  • San Gennaro (Cimitero di Praetextatus, sulla Via Appia)
  • Santi felice e Filippo (Cimitero di Priscilla, sulla Via Salaria)
  • San Silvano o Silvano (Cimitero di Maximus, sulla Via Salaria)

La prima lista di Romano feste dei martiri, conosciuta come la “Depositio Martyrum” e risalente al tempo di Papa Liberio, nella metà del quarto secolo, già menziona questi sette martiri, celebrata il 10 luglio in quattro diverse catacombe in cui giacevano i loro corpi. Al nome di Silvano si aggiunge l’affermazione che il suo corpo fu trafugato dai Novaziani (hunc Silvanum martyrem Novatiani furati sunt). Non dice che fossero fratelli.

La tomba di San Januarius nella catacomba di Prætextatus appartiene alla fine del II secolo, al quale periodo, quindi, i martiri, se sono di fatto associati tra loro, devono appartenere, sotto l’imperatore Marco Aurelio.

Uno dei sette martiri, San Martialis (Marziale, Marziale), è venerato come il santo patrono di Torricella Peligna in Abruzzo, e Is sullo Ionio in Calabria, Italia con la sua festa il 10 luglio.

Fino a quando non fu rivisto nel 1969, il Calendario romano generale designava questi sette martiri come “I Sette Santi Fratelli”, e alcuni cattolici tradizionalisti continuano a celebrarli sotto questa denominazione.

Leggenda di Felicitas e dei Sette Santi fratellimodifica

Si dice che Santa Felicitas (conosciuta anche come Felicity) fosse una ricca e pia vedova cristiana che ebbe sette figli. Si dedicò all’opera caritatevole e convertì molti alla fede cristiana con il suo esempio. Ciò suscitò l’ira dei sacerdoti pagani che presentarono una denuncia contro di lei presso l’imperatore Marco Aurelio. Questi sacerdoti affermarono l’ira degli dei e chiesero sacrifici a Felicitas e ai suoi figli. L’imperatore acconsentì alla loro richiesta e Felicitas fu portata davanti a Publio, il prefetto di Roma. Prendendo Felicitas da parte, ha usato varie suppliche e minacce in un tentativo infruttuoso di convincerla ad adorare gli dei pagani. Fu ugualmente infruttuoso con i suoi sette figli che seguirono l’esempio della madre.

Davanti al prefetto Publio aderirono fermamente alla loro religione, e furono consegnati a quattro giudici, che li condannarono a vari modi di morte. La divisione dei martiri tra quattro giudici corrisponde ai quattro luoghi della loro sepoltura. Implorò Dio solo di non essere uccisa davanti ai suoi figli, in modo che potesse incoraggiarli durante la loro tortura e morte in modo che non rinnegassero Cristo. Con gioia, accompagnò i suoi figli uno per uno fino a quando non ebbe assistito alla morte di tutti e sette. Non siamo del tutto sicuri di come ognuno di loro è morto, ma si dice che Januarius, il più anziano, è stato flagellato a morte; Felix e Philip sono stati picchiati con bastoni fino alla loro scadenza; Silvanus è stato gettato a capofitto giù per un precipizio; e i tre più giovani, Alexander, Vitalis e Martialis sono stati decapitati. Dopo ogni esecuzione le fu data la possibilità di denunciare la sua fede. Si rifiutò di agire contro la sua coscienza e così anche lei subì il martirio. Alcune comunità negli Stati Uniti celebrano ancora San Marziale (Saint Martialis/Saint Marshall) con un festival di San Marziale che si tiene tipicamente il 10 luglio o vicino a quella data.

Soffrirono ed entrarono in eterno riposo a Roma verso l’anno 164 Fu sepolta nella catacomba di Massimo sulla via Salaria, accanto a San Silvano. Si dice che sia morta otto volte. Una volta con ciascuno dei suoi figli, e infine il suo, e la loro festa si tiene il 25 gennaio.

Origine del legendEdit

I Sette Santi Fratelli

“Atti” che danno l’account sopra dei sette martiri, come figli di Felicitas esisteva, in qualche forma, nel sesto secolo, a partire da Papa Gregorio I si riferisce a loro nel suo “Homiliæ super Evangelia, libro I, omelia iii.”The early twentieth century Catholic Encyclopedia riferì che” anche illustri archæologi moderni li hanno considerati, sebbene non nella loro forma attuale corrispondente interamente all’originale, ma nella sostanza basata su autentici documenti contemporanei.”Ma ha continuato a dire che le indagini avevano dimostrato che questa opinione era difficilmente sostenibile. La prima recension di questi “Atti” non antedate il sesto secolo, e sembra essere basata non su un romano cioè testo latino, ma su un originale greco. Inoltre, a parte la forma esistente degli “Atti”, sono stati messi in discussione vari dettagli. Se Felicitas era davvero la madre dei sette martiri onorati il 10 luglio, è strano che il suo nome non compaia nel noto calendario romano del IV secolo.

La tomba di San Silvano, uno dei sette martiri commemorati il 10 luglio, adiacente a quella di San Felicitas; è del tutto possibile, quindi, che la tradizione presto identificato i sette martiri del 10 luglio come i figli di San Felicitas, e che questo ha costituito la base per la esistente “Atti.”