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Il OUN, UPA e l’Olocausto: Uno Studio nella Produzione di Miti Storici | Rudling | Carl Beck Documenti in russo e Est-Europeo di Studi

Durante l’ultimo decennio, in particolare, sotto la presidenza del terzo il presidente ucraino Viktor Yushchenko (2005-2010) ci sono stati ripetuti tentativi di trasformare il leader di fi gure dell’Organizzazione dei Nazionalisti ucraini (OUN) e il suo braccio armato, l’ucraino gli Insorti dell’Esercito (UPA) in eroi nazionali. Poiché queste organizzazioni fasciste hanno collaborato con la Germania nazista, hanno effettuato la pulizia etnica e l’omicidio di massa su larga scala, sono simboli problematici per un’aspirante democrazia con l’ambizione dichiarata di aderire all’Unione europea. Sotto Yushchenko, furono organizzati diversi istituti di gestione della memoria e creazione di miti, una funzione chiave della quale era negare o minimizzare le atrocità di OUN-UPA. A differenza di molte altre ex repubbliche sovietiche, il governo ucraino non ha bisogno di sviluppare nuovi miti nazionali da zero, ma ha importato concetti pronti sviluppati nella diaspora ucraina. Gli storici legittimanti di Yushchenko presentarono l’OUN e l’UPA come organizzazioni pluralistiche e inclusive, che non solo salvarono gli ebrei durante l’Olocausto, ma li invitarono nei loro ranghi a combattere spalla a spalla contro Hitler e Stalin. Questa narrazione mitica si basava in parte sui falsi del dopoguerra dell’OUN, volti a coprire il passato problematico dell’organizzazione. Come dipendenti dei servizi di sicurezza ucraini, lavorando fuori dagli uffici del vecchio KGB, gli storici legittimanti hanno ironicamente respinto le critiche accademiche come miti sovietici. Il presente studio si occupa del mito intorno all’OUN, all’UPA e all’Olocausto, tracciando le loro radici della diaspora e seguendo la loro migrazione avanti e indietro attraverso l’Atlantico.