Path dependence
Path dependence, la tendenza delle istituzioni o delle tecnologie a impegnarsi a svilupparsi in determinati modi a causa delle loro proprietà strutturali o delle loro credenze e valori.
Come teoria, la dipendenza dal percorso si basa sul presupposto diretto che “la storia conta.”Cerca di spiegare esattamente come la storia conta attraverso studi sui mezzi con cui appaiono i vincoli sul comportamento normale e sulla forma che questi vincoli assumono. La teoria della dipendenza dal percorso è stata applicata a un’ampia varietà di fenomeni, che vanno dalla persistenza della tastiera QWERTY (nonostante la sua subottimalità in termini di velocità di digitazione) ai cambiamenti politici nei sistemi sanitari e di welfare.
La dipendenza dal percorso è spesso utilizzata negli studi basati sull’approccio storico-istituzionalista alla scienza politica, che si concentra su come le istituzioni arrivano a vincolare la vita organizzativa. È diventato un concetto chiave per spiegare perché le istituzioni nella vita politica non cambiano tanto quanto ci si potrebbe aspettare. La dipendenza dal percorso tende a suggerire che i responsabili politici lavorano all’interno di una serie di ipotesi limitate sul loro mondo, che spesso non riescono a imparare dall’esperienza passata e che sottolineano la cautela nei loro processi decisionali.
Gli studi sulla dipendenza dal percorso dimostrano che la politica è spesso soggetta a notevole inerzia. Studi sullo stato sociale, ad esempio, hanno suggerito che cambiamenti significativi nella politica o nella procedura possono essere effettuati solo in situazioni eccezionali. Allo stesso modo, studi su come le tecnologie diventano dipendenti dal percorso suggeriscono che le esternalità derivanti dalle preferenze dei fornitori e dei clienti possono portare al predominio di una particolare tecnologia su un’altra, anche se la tecnologia che “perde” è superiore.
Un sistema (ad esempio, un’istituzione o una tecnologia) può essere dimostrato dipendente dal percorso identificando tre elementi essenziali. In primo luogo, si deve dimostrare che, al momento della creazione dell’istituzione o della tecnologia oggetto di studio, si è verificata una contingenza o una serie di contingenze che hanno portato alla selezione di un risultato rispetto a un altro, il che, data un’altra serie di condizioni iniziali, avrebbe potuto portare alla selezione di un altro risultato. In altre parole, ci deve essere un forte elemento di contingenza nel modello; il caso può finire come un fattore decisivo. In secondo luogo, si deve dimostrare come una nuova tecnologia o forma organizzativa viene isolata in una certa misura dal cambiamento. I fattori coinvolti in tale isolamento, o meccanismi di feedback, possono essere positivi (sostenendo i sostenitori dell’istituzione o della tecnologia dipendente dal percorso) o negativi (interferendo con i tentativi di cambiamento da parte dei sostenitori di istituzioni o tecnologie alternative).
I meccanismi di feedback che si bloccano nel sistema in esame lungo un particolare percorso potrebbero essere cognitivi o istituzionali. Nel primo caso, i responsabili politici vengono a vedere il mondo solo attraverso la prospettiva di una particolare idea, ignorando elementi che non sono conformi ad essa. In quest’ultimo caso, le proprietà delle istituzioni limitano gli attori al loro interno in modo che non siano in grado di agire in modi particolari, anche se non sono soggetti a limitazioni cognitive. Quanto sopra non suggerisce che le istituzioni dipendenti dal percorso siano “stupide”, cioè incapaci di reagire ai cambiamenti nei loro ambienti in modo razionale. Piuttosto, il loro comportamento può essere estremamente sofisticato, in certi modi, ma solo entro limiti comportamentali definiti. La dipendenza dal percorso suggerisce che il comportamento umano ha limiti, sia cognitivi che istituzionali, che hanno profonde implicazioni per la politica e il processo decisionale in generale.
Infine, si deve dimostrare come sia possibile il cambiamento all’interno di un sistema path-dependent, dati i meccanismi di feedback identificati nella seconda fase dell’analisi. Ad esempio, l’analista potrebbe esaminare il sistema in esame per contraddizioni o problemi che potrebbero portare alla creazione di una nuova politica o percorso tecnologico.