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Rosario Castellanos

Rosario Castellanos, (nato il 25 maggio 1925, Città del Messico, Messico—morto il 7 agosto 1974, Tel Aviv, Israele), romanziere, scrittore di racconti, poeta, saggista e diplomatico che era probabilmente la più importante scrittrice messicana del xx secolo. La sua tesi di master del 1950, Sobre cultura femenina (“Sulla cultura femminile”), divenne un punto di svolta per le scrittrici messicane moderne, che trovarono in essa una profonda chiamata alla consapevolezza di sé.

Castellanos era figlia di proprietari terrieri del Chiapas e trascorse i suoi anni formativi in un ranch vicino al confine con il Guatemala. Ha ricevuto un’eccellente istruzione in Messico e in Europa. Dal 1960 al 1966 è stata direttore della stampa per l’Università Nazionale Autonoma del Messico. In seguito, ha tenuto diverse cattedre in visita negli Stati Uniti e poi è tornata in Messico per accettare la cattedra di letteratura comparata presso l’Università Nazionale Autonoma. Nel 1971 Castellanos divenne ambasciatrice del Messico in Israele, e morì lì tre anni dopo, folgorata accidentalmente nella sua casa di Tel Aviv.

Castellanos era appassionatamente interessato alle opere di due scrittrici: Santa Teresa d’Ávila, attivista religiosa spagnola del XVI secolo e autrice, e Sor Juana Inés de la Cruz, la suora-poetessa messicana del xvii secolo. Profondamente cattolica, il suo verso richiama anche la poesia di San Giovanni della Croce. Esprime subito indignazione per l’ingiustizia sociale e l’estasi davanti alla bellezza della creazione. La poesia di Castellanos è potente e originale come quella del suo contemporaneo Octavio Paz, anche se è meglio conosciuta per le sue opere in prosa. Il suo romanzo più famoso, Oficio de tinieblas (1962; Il libro delle Lamentazioni), ri-crea una ribellione indiana che si è verificato nella città di San Cristóbal de las Casas nel 19 ° secolo, ma Castellanos ambienta nel 1930, quando la sua famiglia ha sofferto le riforme portate da Lázaro Cárdenas del Rio sulla scia della rivoluzione messicana. Castellanos donò la terra che ereditò agli indigenti indiani del Chiapas.

Nel 1972 Castellanos pubblicò la sua raccolta di poesie in un volume intitolato Poesía no eres tú (“La poesia non sei tu”; Ing. trans., Le poesie selezionate, di Magda Bogin), un’allusione polemica a un noto verso del poeta romantico spagnolo Gustavo Adolfo Bécquer, in cui dice alla sua amata che è poesia.

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