Stretto di Messina
Stretto di Messina, italiano Stretto di Messina, antico (latino) Fretum Siculum, canale nel Mar Mediterraneo che separa la Sicilia (ovest) e l’Italia (est) e collega il mar Tirreno e lo Ionio. Lo stretto è lungo 20 miglia (32 km), largo 2 miglia (3 km) a nord (tra Punta Faro e lo Scoglio di Scilla), e largo 10 miglia (16 km) a sud (tra Capi Alì e Pellaro); è profondo 300 piedi (90 m) all’estremità settentrionale.
Lo stretto era molto temuto dai marinai nell’antichità, principalmente a causa delle rocce e dei vortici noti come Scilla e Cariddi, che erano personificati come mostri femminili nella mitologia greca. Le correnti dello stretto, infatti, presentano notevoli difficoltà. La corrente principale va da sud a nord, ma una corrente sussidiaria scorre nella direzione inversa. Questi di solito si alternano ogni sei ore e l’acqua cade da 6 a 8 pollici (da 150 a 200 mm) durante la corrente principale; correnti particolarmente forti strappano alghe dal fondo e talvolta vomitano pesci con occhi atrofizzati o anormali e con organi bioluminescenti. Il frequente avvistamento di un miraggio, chiamato Fata Morgana (vedi Morgan le Fay), costituito da un apparente allungamento verticale di un oggetto sulla riva, ha contribuito a mantenere le leggende dello stretto.
I principali porti lungo le rive panoramiche dello stretto sono Messina e Reggio di Calabria. Le regioni costiere sono note per resti archeologici e resort, e lo stretto è ricco di pesce e plancton.