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Un indice di sazietà degli alimenti comuni

Obiettivo: Lo scopo di questo studio era quello di produrre un indice di sazietà convalidato degli alimenti comuni.

Design e soggetti: Isoenergetica 1000 kJ (240 kcal) porzioni di 38 alimenti separati in sei categorie alimentari (frutta, prodotti da forno, snack, alimenti ricchi di carboidrati, alimenti ricchi di proteine, cereali per la colazione) sono stati alimentati a gruppi di 11-13 soggetti. Le valutazioni di sazietà sono state ottenute ogni 15 min su 120 min dopo di che i soggetti erano liberi di mangiare ad libitum da una gamma standard di alimenti e bevande. Un punteggio dell’indice di sazietà (SI) è stato calcolato dividendo l’area sotto la curva di risposta alla sazietà (AUC) per il cibo di prova per l’AUC media di sazietà del gruppo per il pane bianco e moltiplicando per 100. Pertanto, il pane bianco aveva un punteggio SI del 100% e i punteggi SI degli altri alimenti erano espressi come percentuale di pane bianco.

Risultati: C’erano differenze significative nella sazietà sia all’interno che tra le sei categorie di alimenti. Il punteggio SI più alto è stato prodotto da patate bollite (323 +/- 51%) che era sette volte superiore al punteggio SI più basso del croissant (47 +/- 17%). La maggior parte degli alimenti (76%) aveva un punteggio SI maggiore o uguale al pane bianco. La quantità di energia consumata immediatamente dopo 120 min è correlata negativamente con le risposte medie AUC di sazietà (r = -0.37, P < 0.05, n = 43) supportando così le valutazioni soggettive di sazietà. I punteggi SI sono correlati positivamente con il peso di servizio degli alimenti (r = 0.66, P < 0.001, n = 38) e negativamente con le valutazioni di appetibilità (r = -0.64, P < 0.001, n = 38). Proteine, fibre, acqua e contenuti della prova di cibi correlato positivamente con il SI punteggi (r = 0,37, P < 0.05, n = 38; r = 0.46, P < 0.01; e r = 0.64, P < 0.001, rispettivamente), mentre il contenuto di grassi è associata negativamente (r = -0.43, P < 0.01).

Conclusione: I risultati mostrano che le porzioni isoenergetiche di diversi alimenti differiscono notevolmente nelle loro capacità sazianti. Questo è rilevante per il trattamento e la prevenzione del sovrappeso e dell’obesità.