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Valerio Severo

Alla morte di Costanzo I in Britannia nell’estate del 306, Severo fu promosso ad Augusto da Galerio, in opposizione all’acclamazione di Costantino I (figlio di Costanzo) da parte dei suoi stessi soldati. Quando Massenzio, il figlio dell’imperatore Massimiano in pensione, si ribellò a Roma, Galerio mandò Severo a sopprimere la ribellione. Severo si mosse verso Roma dalla sua capitale, Mediolanum, alla testa di un esercito precedentemente comandato da Massimiano. Temendo l’arrivo di Severo, Massenzio offrì a Massimiano il co-dominio dell’impero. Massimiano accettò, e quando Severo arrivò sotto le mura di Roma e la assediò, i suoi uomini disertarono da Massimiano, il loro vecchio comandante. Severo fuggì a Ravenna, una posizione inespugnabile. Massimiano si offrì di risparmiargli la vita e di trattarlo umanamente se si fosse arreso pacificamente, cosa che fece nel marzo o nell’aprile del 307. Nonostante l’assicurazione di Massimiano, Severo fu comunque mostrato come prigioniero e in seguito imprigionato a Tres Tabernae. Una credenza è che quando Galerio stesso invase l’Italia per sopprimere Massenzio e Massimiano, il primo ordinò la morte di Severo, e che fu giustiziato (o costretto a suicidarsi) nel settembre 307 a Tres Tabernae, vicino all’attuale Cisterna di Latina. Un’altra credenza è che Severo II sia stato ucciso a Ravenna.

Severo fu sopravvissuto da suo figlio Flavio Severiano.