Vaishnavism
Vaishnavism, chiamato anche Vishnuism, una delle principali forme di induismo moderno, caratterizzato dalla devozione al dio Vishnu e le sue incarnazioni (avatar). Un devoto di Vishnu è chiamato Vaishnava. La letteratura devozionale Vaishnava che è emerso in sanscrito e negli scritti vernacolari dal 10 ° al 16 ° secolo continua ad essere una parte del culto Vaishnava, anche se è spesso integrato da testi filosofici e narrativi successivi, sia scritti che orali.
Per i Vaishnava, la realtà assoluta (brahman) si manifesta in Vishnu, che a sua volta è incarnato in Rama, Krishna e altri avatar. Attraverso i suoi avatar, Vishnu difende la giustizia tradizionale in linea con la legge morale (dharma). Il più popolare degli avatar sono Rama e Krishna. Rama è spesso raffigurato nell’arte e nella letteratura indù con la sua consorte Sita. Krishna manifesta la sua vera identità come Vishnu al suo amico guerriero Arjuna nel Bhagavadgita, ma è spesso ritratto come un bel giovane in compagnia di Radha o di altri gopi (lattaie).
Le varie sette dei fedeli di Vishnu lo pregano in modi diversi. Per alcuni, l’obiettivo della devozione religiosa (bhakti) a Vishnu è la liberazione (moksha) dal ciclo di nascita e morte (samsara). Per gli altri, è la salute e la prosperità in questa vita, buoni raccolti, successo negli affari, o figli fiorenti. La maggior parte dei Vaishnava spera di trascorrere l’eternità in presenza di Vishnu dopo la morte.
Il Vaishnavismo comprende molte sette e gruppi che differiscono nella loro interpretazione della relazione tra l’individuo e Dio. La setta Srivaishnava, ad esempio, sottolinea la dottrina di vishishtadvaita (“nondualismo qualificato”) di Ramanuja, secondo la quale, sebbene il mondo fenomenico differenziato sia illusorio (maya), è tuttavia il mezzo attraverso il quale i devoti possono accedere a Dio. Un altro gruppo professa il dvaita (“dualismo”) del filosofo Madhva, la convinzione che Dio e l’anima sono entità separate e che l’esistenza dell’anima dipende da Dio. La setta Pushtimarg mantiene la dottrina shuddhadvaita (“puro nondualismo”) del teologo Vallabhacharya, che non dichiara il mondo fenomenico un’illusione. La setta Gaudiya, fondata da Chaitanya, insegna achintya-bhedabheda (“dualità inconcepibile e nondualità”), la convinzione che la relazione tra Dio e il mondo è al di là della portata della comprensione umana. Oltre a queste sette filosofiche, molti altri gruppi Vaishnava sono sparsi in tutta l’India, spesso centrati in templi o santuari locali.